GenZ, sfaccettature di un target che bisogna conoscere! Ep2: Crisi economica e Lavoro
Abbiamo visto nel precedente articolo (Ep.1) che ciò che in primis caratterizza i GenZ è la digitalizzazione, una vita sempre onlife e un universo Phigytal.
La seconda parola chiave per comprendere e conoscere i giovani è crisi economica. Quest’ultima infatti caratterizza il periodo storico in cui tale generazione è nata e vive. I genitori hanno cresciuto i GenZ con una mentalità individualista che insegna loro ad avere fiducia in sé stessi, a contare sulle proprie forze per realizzarsi.
I GenZ hanno osservato la crisi economica intorno a loro e per questo sono disillusi e con meno aspettative. Rispetto alla generazione precedente (Millennials) sono più cauti, pragmatici e concreti verso il presente, ma non per questo meno determinati.
L’instabilità e l’incertezza del periodo storico infatti, ne fa una generazione senza punti fermi ma pronta a rimboccarsi le maniche per raggiungere i propri obiettivi. Hanno imparato sin da subito che devono guadagnarsi con i propri meriti ciò che vogliono ottenere e che tutto può cambiare dall’oggi al domani, ma sanno come approfittare delle possibilità della tecnologia e del tempo in cui si trovano a crescere.
Le contingenze economiche e sociali e la conseguente concretezza e pragmatismo che li caratterizza, porta i GenZ a pensare al lavoro prima di tutto come una fonte di reddito. Non che infatti l’autorealizzazione non sia importante ma dinanzi alla crisi e le difficoltà del paese cede il passo al guadagno. È importante per loro infatti il tipo di contratto e il livello di remunerazione.
Ma ciò che cambia forse davvero rispetto ad altre generazioni è la concezione stessa di impiego. I GenZ non vedono una netta separazione tra vita privata e vita lavorativa, ma immaginano piuttosto una contaminazione reciproca dei 2 territori. I GenZ desiderano trovare un impiego che dia loro la possibilità di crescere e di esprimere sé stessi, in grado di garantire abbastanza tempo libero, di far conoscere persone nuove, di viaggiare e ovviamente – come dicevamo – di conseguire uno stipendio adeguato.
Non stupisce che tale giovane generazione trovi stretto un impiego ad orario fisso (9-18) ma opti per una soluzione flessibile che sfrutti in tal senso la connettività e la sempre maggiore diffusione delle possibilità tecnologiche.
Per loro c’è da immaginarsi un lavoro da remoto, ovunque vogliano, con orari flessibili e dunque per obiettivi. Non hanno paura di assumersi una piena responsabilità ma necessitano appunto di obiettivi chiari e apprezzano che venga riconosciuto il loro contributo. Questo garantirà il loro massimo impegno e il raggiungimento dei target prefissati.
La consapevolezza che portano con sé (frutto dei tempi in cui vivono) fa sentire i giovani in grado di poter fare la differenza e di poter raggiungere il successo. Sono future-oriented e hanno una sorta di imprenditorialità nel proprio DNA. Quasi i ¾ dei giovani della Generazione Z sognano di avviare un’attività propria in futuro e tale scopo sono disposti a lavorare sodo e ad afferrare al volo nuove opportunità .
I GenZ sanno che nell’attuale scena lavorativa, conta l’esperienza ma ancora di più la capacità di adattarsi, seguire i cambiamenti di una società e di un mercato in evoluzione continua. Sono consapevoli che non finiranno mai di imparare e che quindi le competenze dovranno essere sempre aggiornate…naturalmente online!