GenZ, sfaccettature di un target che bisogna conoscere! Ep4: I nuovi consumatori!
Le sfaccettature attraverso cui abbiamo provato a profilare questa generazione portano a chiederci: che tipo di consumatori sono e saranno i GenZ? Domanda – come dicevamo sin dall’inizio- non trascurabile, visto che rappresentano il 40% dei consumi sui nostri mercati e dunque, un imprescindibile target per aziende e ricerche di mercato!
Provando a riassumerne ciò che abbiamo visto, possiamo dire che i ragazzi della Generazione Z sono cresciuti con internet e vivono onlife. Credono in sé stessi e sono consapevoli del proprio valore individuale pur considerandosi parte di una comunità , ovvero di qualcosa di più grande del singolo individuo. Danno importanza a tutte le differenze personali senza usarle come pretesto di conflitto ma piuttosto come valore aggiunto e risorsa. Inoltre, sono altamente sensibili a tematiche di responsabilità sociali ed ambientale, abbracciando l’idea di un consumo critico e consapevole.
Queste sfaccettature fanno dei GenZ dei consumatori molto esigenti. La loro curiosità e le infinte possibilità che offre l’online li spinge a cercare l’alternativa migliore e a testare continuamente nuovi brand, nuovi concetti, nuovi prodotti. Per questo tendono a esplorare il mercato invece che a fidelizzarsi pigramente al marchio sulla base (magari) del risparmio.  La generazione Zeta vuole sentirsi convinta per ogni scelta che deve compiere e il solo brand non basta più.
I GenZ si aspettano che le aziende creino comunità basate su interessi e valori comuni. La marca quindi deve impegnarsi attivamente per condividere qualcosa che va al di là del prodotto e del servizio. Le aziende dovrebbero infatti portare valore alla società e non solo vendere qualcosa.
I GenZ vogliono trasparenza sul mercato. Esigono che le aziende siano leali, concretamente impegnate in tematiche sociali, ambientali e operino secondo logiche etiche e responsabili. Essi sono animati da un’etica globale e da coscienza sociale e utilizzano il consumo come mezzo per esprimere le proprie convinzioni, assegnando la fedeltà di acquisto a quelle aziende che sono allineate con i valori in cui essi credono. Le aziende dunque devono operare con autenticità e in modo genuino; l’assunzione di impegni falsi o fuorvianti sarebbe infatti altamente dannosa per l’immagine e la notorietà della marca stessa.
Il content marketing destinato alla GenZ è pertanto impegnato, di qualità , contestualizzato, multicanale e multiformato: qualcosa che dia informazioni per crescere, non spicciola comunicazione di prodotto a sé stante.
Ogni brand quindi dovrà in primis responsabilizzarsi, creando prodotti sostenibili e prendendo pubblicamente posizione sui problemi che stanno a cuore alla Generazione Z. I driver più forti per la brand advocacy di questa generazione, sono legati alla capacità di un brand di trasmettere saperi e conoscenze e, più in generale, di creare valore per il consumatore in considerazione dei suoi interessi, dei suoi gusti, delle cause a cui è devoto.
Le aziende quindi non possono che mettersi in ascolto e instaurare con questi nuovi consumatori un dialogo aperto, continuo e reciproco. Ma questo è solo il primo passo. Le aziende infatti dovranno guardare alla Generazione Z come a qualcosa di più di un target commerciale e farli diventare invece fonte d’ispirazione. Sarà pertanto necessario continuare a coinvolgere I GenZ nel processo creativo, consentire loro di esprimersi, partecipare, collaborare alla attività , fornendo gli strumenti necessari per apprendere e fare autonomamente (ad esempio how-to e video educativi, community online, gamification, partnership, ecc.).
Favorire la co-creazione sarà fondamentale soprattutto a livello comunicativo e sarà vincente chi saprà coinvolgere la Gen Z con attività che stimolano lo user generated content.
In questo reciproco scambio – volto possibilmente a creare communities- non può che farla da padrona un approccio multipiattaforma che coinvolga dunque tutti i diversi media: Instagram e Facebook, Twitter, Snapchat TikTok, ecc, senza dimenticare YouTube, Spotify e Netflix. La Gen Z infatti si aspetta dai brand di poter interagire con essi su ogni canale, in particolare quelli peer to peer, dove confrontarsi con gli altri.
Tutto ciò, deve spingere i brand a creare forme di contenuto più immediate, come immagini e video. I contenuti dovranno essere graficamente accattivanti e declinati in base ai dispositivi di fruizione. Ma non solo, perché dovranno essere anche in grado di generare curiosità , stimolare l’attenzione ed essere incisivi, ovvero andare diretti alla value proposition visto che questa generazione passa velocemente da un oggetto all’altro e va catturata sin dai primi istanti.
Intrattenimento è dunque la parola per il loro engagement. Ma anche Gamification. Tutti, fitness, moda, sport, ma anche banche, assicurazioni e ricerche di mercato dovranno creare esperienze, fatte di un di un mix di aspetti realistici e immaginifici. Cambia il contenuto ma anche il processo utilizzato per arrivare a conoscere i valori percepiti dal target.
Tutto questo si riflette inevitabilmente anche nello store, dove appunto i brand fanno vivere al consumatore delle esperienze. Pur essendo shopper Omnichannel e pur non ritenendo la visita in negozio necessaria all’esperienza di acquisto, lo store reale è ancora un’attrazione per i Gen Zeta, ma solo se riesce ad essere trendy, fruibile e ricco di contenuti. È qui infatti che può nascere il coinvolgimento con il prodotto e con la marca, e ciò sarà possibile solo se esso sarà uno spazio di esperienza e approfondimento più che di sola vendita. Questo però, non solleva le aziende dal trovare modi innovativi per attirare la Generation Z nei negozi e creare relazioni durature al di là del negozio stesso, quindi online. L’obiettivo sarà creare un collegamento digitale, interattivo all’esperienza di acquisto fisico che dovrà essere per altro iper-personalizzata.
Insomma c’è tanto sul fuoco per questa Generazione Zeta, ma il futuro sono loro e noi, Aziende e Ricerche di Mercato, non possiamo che adeguarci ad essa. E al più presto!